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16 – Durata della vita del Thatagata

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Shakyamuni risponde a quanto Maitreya ha domandato nel capitolo precedente: «Ascoltate attentamente il segreto e i poteri sovrannaturali del Tathagata. Gli dèi, gli uomini e gli asura di tutti i mondi credono che l’attuale Budda Shakyamuni, dopo aver lasciato il palazzo degli Shakya, si sia seduto nel luogo dell’Illuminazione non lontano dalla città di Gaya e là abbia conseguito l’anuttara-samyak-sambodhi. Invece, uomini devoti, sono trascorsi innumerevoli, infinite centinaia di migliaia di miriadi di milioni di nayuta di kalpa da quando ho realmente conseguito la Buddità» (Op. cit., pp. 311-312). Continua spiegando che i vari Budda, fino ad ora da lui menzionati, rappresentano solo espedienti usati per condurre le persone all’Illuminazione; infatti il Budda illuminato dal remoto passato può manifestarsi in varie forme per guidare gli altri esseri all’Illuminazione e questo avviene perché egli «percepisce il vero aspetto del triplice mondo esattamente come è» e per lui «non vi è nascita né morte, non vi è esistenza in questo mondo né estinzione». Poi il Budda prosegue: «[…] sebbene io effettivamente non mi estingua, annuncio la mia estinzione»; fa questo perché altrimenti le persone di scarse virtù «diverrebbero arroganti ed egoiste, oppure si scoraggerebbero e diverrebbero negligenti. Non potrebbero capire quanto sia difficile incontrare il Budda […]» (Op. cit., p. 314). Shakyamuni per spiegare ancora meglio e far capire a tutti che il Budda usa un espediente per salvarle, racconta la parabola del medico eccellente che finge di essere morto per indurre i figli annebbiati dal veleno a prendere la buona medicina che egli ha preparato per loro, perché il suo desiderio fondamentale, il suo “pensiero costante” è: «[…] come posso far sì che tutti gli esseri viventi/ accedano alla via suprema/ e acquisiscano rapidamente il corpo del Budda?» (Op. cit., p. 319).

  • A quel tempo l'onorato dal mondo, vedendo che i bodhisattva avevano ripetuto per tre e più volte la loro richiesta, disse loro: «Ascoltate attentamente il segreto e i poteri sovrannaturali del Tathagata. Gli dèi, gli uomini e gli asura di tutti i mondi credono che l'attuale Budda Shakyamuni, dopo aver lasciato il palazzo degli Shakya, si sia seduto nel luogo dell'illuminazione non lontano dalla città di Gaya e là abbia conseguito l'anuttara-samyak-sambodhi. Invece, uomini devoti, sono trascorsi innumerevoli, infinite centinaia di migliaia di miriadi di milioni di nayuta di kalpa da quando ho realmente conseguito la Buddha.
  • Da allora ho sempre dimorato qui nel mondo di saha, predicando la Legge, istruendo e convertendo. Inoltre ho anche guidato e beneficato gli esseri viventi di centinaia, migliaia, decine di migliaia, milioni, nayuta, asamkhya di altre terre.
  • Uomini devoti, quando gli esseri viventi vengono a me, percepisco con l'occhio del Budda se la loro fede e le loro altre sono acute o deboli; quindi, secondo le loro capacità di salvezza, appaio in luoghi diversi predicando con nomi differenti e dico quanto durerà la mia vita. Talvolta, quando compaio, dico entrerò nel nirvana e, utilizzando diversi espedienti, espongo la Legge mistica e meravigliosa, facendo nascere una gran gioia nel cuore delle persone.
  • Perché faccio questo? Il Tathagata percepisce il vero aspetto del triplice mondo esattamente com'è. Non vi è nascita né morte, non vi è esistenza in questo mondo né estinzione. Non è reale né illusorio, non è così né diverso. Non è così come viene percepito da coloro che vi dimorano. Il Tathagata vede chiaramente tutte queste cose, senza il minimo errore. «Poiché gli esseri viventi hanno nature diverse, desideri diversi, diversi comportamenti e diversi modi di pensare e di giudicare, desiderando che piantino buone radici, ho predicato diverse dottrine e ho utilizzato una grande varietà di cause e condizioni, similitudini, parabole e frasi. Io non ho tralasciato l'opera del Budda nemmeno per un solo istante.
  • Perché faccio questo? Perché se il Budda rimanesse a lungo nel mondo le persone di scarse virtù non sarebbero in grado di piantare buone radici e, vivendo in miseria e in povertà, svilupperebbero l'attaccamento ai cinque desideri e cadrebbero preda di pensieri e immagini illusorie. Se vedessero che il Tathagata è sempre presente nel mondo e non conosce estinzione, diverrebbero arroganti ed egoiste, oppure si scoraggerebbero e diverrebbero negligenti. Non potrebbero capire quanto sia difficile incontrare il Budda e non si avvicinerebbero a lui con rispetto e deferenza.
  • A quel tempo l'onorato dal mondo, desiderando ribadire le sue parole, si espresse in versi dicendo:
  • Da quando ho conseguito la Buddità il numero di kalpa che sono trascorsi è incalcolabile: centinaia, migliaia, miriadi, milioni, miliardi, asamkhya. Io ho predicato costantemente la Legge, istruendo e convertendo innumerevoli milioni di esseri viventi.
  • Sono sempre qui a predicare la Legge.
  • Sono sempre qui, ma grazie ai miei poteri sovrannaturali faccio in modo che gli esseri viventi obnubilati non mi vedano, neanche quando sono vicino.
  • Questo è il mio pensiero costante: come posso far si che tutti gli esseri viventi accedano alla via suprema e acquisiscano rapidamente il corpo del Budda?