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12 – Devadatta

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Questo capitolo descrive l’Illuminazione delle persone malvagie, rappresentate da Devadatta e delle donne, rappresentate dalla fanciulla drago. Per spiegare questo, Shakyamuni racconta che in un tempo lontano era vissuto un re che ricercava il Sutra del Loto «senza recedere». In risposta a questo suo spirito di ricerca era comparso un veggente, Asita, che gli aveva promesso: «Se tu non mancherai mai di ubbidirmi, lo esporrò per te» così « […] per amore della Legge questo re abbandonò il regno e il trono […]» Felicissimo, il re aveva servito Asita, gli aveva preparato i pasti, aveva raccolto la legna, aveva provveduto a tutti i suoi bisogni. Alla fine aveva conseguito la Buddità. A questo punto Shakyamuni rivela che «[…] il re di quel tempo ero io e il veggente era l’uomo che ora è Devadatta » e che grazie a lui, che «fu un buon amico», aveva ottenuto l’ Illuminazione. Shakyamuni quindi prosegue predicendo che anche Devadatta in un futuro otterrà la Buddità: «Dopo che saranno passati innumerevoli kalpa, Devadatta conseguirà la Buddità. Egli sarà chiamato Tathagata Re del Cielo, degno di offerte, perfettamente illuminato […]» (Op. cit., p. 259). Più avanti afferma che coloro che udiranno il capitolo Devadatta e crederanno in esso «senza dubbi e perplessità» «[…] non cadranno mai nell’inferno, nel regno degli spiriti affamati o in quello degli animali, ma nasceranno alla presenza dei Budda delle dieci direzioni, e ovunque nasceranno potranno sempre udire questo sutra» (Op. cit., p. 260). Nella seconda parte del capitolo Shakyamuni descrive il conseguimento della Buddità da parte delle donne tramite il racconto di come la fanciulla drago l’aveva ottenuta; l’evento è straordinario «perché il corpo di una donna, impuro e corrotto, non può essere un vaso della Legge». Afferma inoltre la possibilità di conseguire la Buddità «rapidamente» così come si è. Ma gli uomini, compresi Shariputra e Monjiu, continuano a pensare che per ottenere la Buddità ci vogliano «innumerevoli kalpa praticando austerità, accumulando azioni, osservando tutte le paramita […]». A questo punto la fanciulla drago porge al Budda un gioiello prezioso che lui accetta immediatamente. La fanciulla drago rivolgendosi a Shariputra dice: «“Ho offerto questo prezioso gioiello e l’onorato dal mondo l’ha accettato: ciò non è forse accaduto rapidamente?” Essi risposero: “Sì, davvero rapidamente!”. La fanciulla continuò: “Avvaletevi dei vostri poteri sovrannaturali e guardate come conseguo la Buddità. Sarà cosa persino più rapida!”» (Op. cit., p.264). La fanciulla drago si trasforma quindi in un uomo «nello spazio di un istante» mostrando concretamente il suo conseguimento della Buddità. Di fronte a tale prova concreta «il bodhisattva Accumulo di Saggezza, Shariputra e tutti gli altri membri dell’assemblea tacitamente credettero a queste cose e le accettarono» (Op. cit., p. 265).

  • Io ricordo quei kalpa del passato quando, al fine di ricercare la grande Legge, benché fossi il sovrano di un regno terreno, non desideravo soddisfare i cinque desideri ma suonai la campana e gridai nelle quattro direzioni: «Chi possiede la grande Legge? Se me la esporrà e me la spiegherà, sarò suo schiavo e suo servitore!» A quel tempo si trovava lì un veggente chiamato Asita che venne e annunciò a questo grande re: «Io possiedo una Legge meravigliosa e insondabile, raramente conosciuta nel mondo. Se vorrai dedicarti alla pratica religiosa la esporrò per te.» Quando il re ebbe udito le parole del veggente il suo cuore si riempì di immensa gioia. Subito si accompagnò al veggente rifornendolo di qualsiasi cosa avesse bisogno; raccoglieva legna, frutti, riso selvatico, porgendoli al momento giusto sempre con rispetto. Poiché nei suoi pensieri vi era la Legge meravigliosa, mai vacillò nel corpo e nella mente. Per amore degli esseri viventi ovunque ricercò assiduamente la grande Legge, non curandosi mai di se stesso né di soddisfare i cinque desideri. Perciò il sovrano di un grande regno con un'assidua ricerca potè apprendere questa Legge e alla fine conseguì la Buddità, come ora spiegherò a voi.
  • Il Budda disse ai monaci: «Il re di quel tempo ero io e il veggente era l'uomo che ora è Devadatta. Poiché Devadatta mi fu buon amico, potei completare le sei paramita e acquisire pietà, compassione, gioia e imparzialità, i trentadue segni, le ottanta caratteristiche, il colorito aureo con sfumature purpuree, i dieci poteri, i quattro tipi di coraggio, i quattro metodi per conquistare le persone, le diciotto proprietà non condivise, i poteri sovrannaturali e il potere della Via. Il fatto che io abbia ottenuto l'illuminazione imparziale e corretta e possa salvare un gran numero di esseri vi¬venti lo devo unicamente a Devadatta, che fu un buon amico.»
  • Allora il bodhisattva Accumulo di Saggezza gli chiese: «Questo sutra è molto profondo, ineffabile e meraviglioso, un tesoro tra tutti i sutra, una vera rarità nel mondo. Ci sono esseri viventi che, attraverso una pratica diligente e assidua di questo sutra. sono stati in grado di conseguire rapidamente la Buddità ?» Manjushri così rispose: «C'è la figlia del re drago Sagara. che ha appena compiuto otto anni. La sua saggezza è penetrante ed ella è capace di conoscere il karma derivato dalle azioni degli esseri viventi. Padroneggia perfettamente i dharani, ha potuto accettare e abbracciare il forziere dei profondi segreti predicati dai Budda, si è immersa in profonda meditazione, ha compreso interamente le dottrine, nello spazio di un attimo ha concepito il desiderio della bodhi e raggiunto il livello della non regressione. Non ci sono limiti alla sua eloquenza ed ella prova compassione per gli esseri viventi come fossero suoi figli. Pienamente dotata di virtù, i pensieri che concepisce e le parole con cui li esprime sono meravigliosi, onnicomprensivi e solenni. Gentile, compassionevole, benevola, dolce, ha un carattere sensibile e nobile capace di conseguire la bodhi.»
  • A quel tempo Shariputra disse alla fanciulla drago: «Tu presumi di aver raggiunto la Via suprema in così breve tempo. Ma questo è davvero difficile da credere. Per quale motivo? Perché il corpo di una donna, impuro e corrotto, non può essere un vaso della Legge. Come hai potuto conseguire la suprema bodhi?
  • A quel tempo la fanciulla drago porse al Budda un gioiello che aveva, prezioso come un sistema maggiore di mondi; il Budda lo accettò immediatamente. La fanciulla drago disse al bodhisattva Accumulo di Saggezza e al venerabile Shariputra: «Ho offerto questo prezioso gioiello e l'onorato dal mondo l'ha accettato: ciò non è forse accaduto rapidamente?» Essi risposero: «Sì, davvero rapidamente!» La fanciulla continuò: «Avvaletevi dei vostri poteri sovrannaturali e guardate come conseguo la Buddità. Sarà cosa persino più rapida!» A quel tempo i membri dell'assemblea videro la fanciulla drago trasformarsi nello spazio di un istante in un uomo e portare a compimento tutte le pratiche di un bodhisattva; quindi la videro recarsi verso il Mondo Immacolato del sud, prendere posto su un loto ingioiellato e conseguire l'illuminazione imparziale e corretta. Con i trentadue segni e le ottanta caratteristiche egli espose la Legge meravigliosa per tutti gli esseri viventi, ovunque nelle dieci direzioni.