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20 – Il bodhisattva Mai Sprezzante

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Questo capitolo racconta di come il Budda Re Suono Maestoso, vissuto in un tempo remoto, aveva predicato la Legge che era poi andata perduta. «La sua Legge corretta durò nel mondo tanti kalpa quante sono le particelle di polvere in un Jambudvipa. […] Dopo che questo Budda ebbe terminato di recare grandi benefici agli esseri viventi, si estinse» (Op. cit., p.364). Dopo l’estinzione del Tathagata Re Suono Maestoso, l’insegnamento diviene formale e appaiono «monaci estremamente arroganti» che godono di potere. Proprio in queste condizioni appare un bodhisattva chiamato Mai Sprezzante che riverisce qualsiasi persona incontri inchinandosi e pronunciando queste parole di lode: «“Nutro per voi un profondo rispetto; non oserei mai trattarvi con disprezzo o arroganza. Perché? Perché voi tutti praticherete la via del bodhisattva e sarete allora in grado di conseguire la Buddità”» (Op. cit., p.365). Di fronte a questo atteggiamento le persone arroganti si irritano e lo insultano dicendo: «“Da dove viene questo monaco ignorante che pretende di dichiarare che non ci disprezza e ci predice che conseguiremo la Buddità? Non sappiamo che farcene delle sue predizioni false e irresponsabili!”» (Op. cit., p. 365). Succede che sia assalito anche fisicamente ma lui ritirandosi a distanza continua a recitare la stessa frase. «“Quando questo monaco fu sul punto di morire, udì dall’alto del cielo ventimila, diecimila, un milione di versi del Sutra del Loto, che in precedenza era stato predicato dal Budda Re Suono Maestoso, e fu in grado di accettarli e sostenerli tutti. Immediatamente ottenne la purezza della vista, dell’udito, dell’olfatto, del gusto, del corpo e della mente, che ho descritto prima. Avendo ottenuto la purezza dei sei sensi la durata della vita si allungò […] ed egli andò in lungo e in largo predicando diffusamente il Sutra del Loto per la gente”» (Op. cit., p. 365-366). A questo punto Shakyamuni dichiara: «Il bodhisattva Mai Sprezzante non è altri che me stesso» e termina il capitolo con la predizione che «[…] coloro che lo praticano/ dopo l’estinzione del Budda,/ se odono un sutra come questo/ non nutrano il minimo dubbio o perplessità,/ ma con un unica mente/ predichino questo sutra in lungo e in largo,/ per incontrare il Budda era dopo era/ e completare rapidamente la via del Budda» (Op. cit., p. 370).

  • "Dotato di Grande Autorità, molto tempo fa, un numero sconfinato, illimitato, inconcepibile di asamkhya di kalpa, c'era un Budda chiamato Tathagata Re Suono Maestoso...
  • "Questo Budda Re Suono Maestoso durante l'epoca in cui visse predicò la Legge agli esseri celesti e umani e agli asura. A color che aspiravano a diventare ascoltatori della voce rispondeva predicando la dottrina delle quattro nobili verità, in modi che potessero trascendere la nascita, l'invecchiamento, la malattia e la morte e infine conseguire il nirvana. A coloro che aspiravano a diventare pratyekabuddha rispondeva predicando la dottrina della dodecupla catena di causalità. Per condurre i bodhisattva all'anuttara-samyak-sambodhi, rispondeva predicando la dottrina delle sei paramita così che potessero conseguire la saggezza del Budda.
  • «Dotato di Grande Autorità, la vita di questo Budda Re Suono Maestoso aveva una durata di kalpa pari a quattrocentomila milioni di nayuta di sabbie del Gange. La sua Legge corretta durò nel mondo tanti kalpa quante sono le particelle di polvere in un Jambudvipa. La sua Legge formale durò nel mondo tanti kalpa quante sono le particelle di polvere nei quattro continenti. Dopo che questo Budda ebbe terminato di recare grandi benefici agli esseri viventi, si estinse.
  • «Dopo che la sua Legge corretta e la sua Legge formale giunsero al termine, in quella stessa terra apparve un altro Budda. Anch'egli si chiamava Tathagata Re Suono Maestoso, degno di offerte, perfettamente illuminato, di chiara e perfetta condotta, ben andato, conoscitore del mondo, il più eminente fra gli uomini, istruttore della gente, maestro degli esseri celesti e umani, Budda, onorato dal mondo. Questo processo continuò finché uno dopo l'altro non furono apparsi ventimila milioni di Budda, tutti con lo stesso nome.
  • Dopo l'estinzione dell'originale Tathagata Re Suono Maestoso e dopo il compimento della sua Legge corretta, nel periodo della Legge formale c'erano monaci estremamente arroganti che godevano di grande autorità e potere.
  • A quel tempo vi era un bodhisattva, il monaco chiamato Mai Sprezzante.
  • «Questo monaco non si dedicava a leggere o a declamare le scritture, ma se ne andava in giro semplicemente inchinandosi davanti alla gente.
  • Se gli accadeva di vedere da lontano persone appartenenti alle quattro categorie di credenti, si avvicinava di proposito, si inchinava e le lodava dicendo: "Non oserei mai disprezzarvi, perché voi tutti conseguirete certamente la Buddità!"
  • «Tra le quattro categorie di credenti ve ne erano alcuni, collerici e dalla mente impura, che parlavano male di lui e lo insultavano dicendo: "Da dove viene questo monaco ignorante che pretende di dichiarare che non ci disprezza e ci predice che conseguiremo la Buddità? Non sappiamo che farcene delle sue predizioni false e irresponsabili!"
  • «Trascorsero così molti anni, durante i quali questo monaco subì di continuo maledizioni e ingiurie.
  • «Quando questo monaco fu sul punto di morire, udì dall'alto del cielo ventimila, diecimila, un milione di versi del Sutra del Loto, che in precedenza era stato predicato dal Budda Re Suono Maestoso, e fu in grado di accettarli e sostenerli tutti. Immediatamente ottenne la purezza della vista, dell'udito, dell'olfatto, del gusto, del corpo e della mente che ho descritto prima. Avendo ottenuto la purezza dei sei sensi, la durata della sua vita si allungò di duecentodiecimila milioni di nayuta di anni ed egli andò in lungo e in largo predicando diffusamente il Sutra del Loto per gente.
  • «Dotato di Grande Autorità, che ne pensi? Il bodhisattva Mai Sprezzante che visse in quell'epoca — potrebbe esserti sconosciuto? In effetti non è altri che me stesso! Se nelle mie vite precedenti non avessi accettato, sostenuto, letto e recitato questo e non lo avessi predicato agli altri, non sarei mai stato in di conseguire l'anuttara-samyak-sambodhi tanto rapidamente. Poiché sotto quei Budda precedenti io accettai, sostenni, lessi e recitai questo sutra e lo predicai agli altri, sono stato in grado di conseguire rapidamente l'anuttara-samyak-sambodhi.