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3 – Parabola e similitudine

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TERZO CAPITOLO: PARABOLA (HIYU) Il capitolo si apre descrivendo la gioia di Shariputra per aver udito e capito l’insegnamento della sostituzione dei tre veicoli con l’unico veicolo e la profezia sulla sua Illuminazione che il Budda gli rivela. «“Realizzerai ogni aspetto della via del bodhisattva e sarai in grado di divenire un Budda che si chiamerà Tathagata Fiore Splendente, degno di offerte, perfettamente illuminato, di chiara e perfetta condotta, ben andato, conoscitore del mondo, il più eminente fra gli uomini, istruttore della gente, maestro degli esseri celesti e umani, Budda, onorato dal mondo”» (Op. cit., p. 100). Le altre persone dell’assemblea non riescono ancora a comprendere, così Shariputra chiede al Budda di spiegare loro in maniera più comprensibile. Shakyamuni risponde utilizzando una parabola perché «[…] grazie alle parabole, coloro che sono saggi possono capire». Narra così la parabola dei “tre carri e della casa che brucia” che racconta la storia di un ricco signore la cui dimora fatiscente va in fiamme, mentre all’interno si trovano i suoi numerosi figli intenti a giocare e che non si rendono conto del pericolo che stanno correndo. Sono così intenti che «sebbene il padre con compassione cercasse di persuaderli con belle parole» non gli prestano ascolto. Allora il padre pensa: «La casa è già avvolta dalle fiamme di questo incendio gigantesco; se io e i miei figli non usciamo subito, moriremo tutti. Devo escogitare qualche espediente che permetta ai bambini di sfuggire al pericolo incombente» (Op. cit., p. 106). L’espediente che trova il ricco signore è quello di dire ai propri figli che fuori dal cancello si trovano tre carri pieni dei loro giochi preferiti e tirati da capre, cervi e buoi. I bambini si entusiasmano e correndo si precipitano fuori dal palazzo in fiamme. Il padre vedendo i figli in salvo esulta di gioia e decide di donare a ciascuno un carro adorno di gioielli e trainato da un bue bianco. Shakyamuni passa a spiegare la parabola: «“Shariputra, l’uomo ricco si avvalse dei tre tipi di carri per attirare i figli, ma in seguito diede a ognuno di essi un grande carro adorno di gioielli, il più sicuro, il più comodo in assoluto.[…] Dapprima predica i tre veicoli per attirare e indirizzare gli esseri viventi, ma in seguito, per salvarli, adotta soltanto il grande veicolo. Perché? Il Tathagata possiede il forziere della saggezza senza limiti, potere, libertà dalla paura e altri attibuti. Egli è in grado di offrire a tutti gli esseri viventi la Legge del grande veicolo. Ma non tutti sono in grado di riceverla. Sappi, Shariputra, che questa è la ragione per cui i Budda si avvalgono del potere degli espedienti”» (Op. cit., p

  • A quel tempo la mente di Shariputra danzò di gioia. Egli si alzò immediatamente, giunse le mani, guardò con reverenza il viso dell'onorato dal mondo e disse al Budda: «Ora, udendo dall'onorato dal mondo questa voce della Legge, il mio cuore ha esultato di gioia. Sento di aver ottenuto qualcosa che mai in precedenza avevo pensato di poter ottenere. Perché dico questo? Perché in passato, allorché udivo una Legge come questa insegnata dal Budda e vedevo come ai bodhisattva venisse predetto il conseguimento della Buddità, io e gli altri ci sentivamo sempre esclusi. Eravamo tutti profondamente rattristati al pensiero che mai avremmo raggiunto l'incommensurabile intuito del Tathagata.
  • «Onorato dal mondo, sono vissuto a lungo nelle foreste montane o in solitudine tra i boschi; a volte sedendo, altre volte vagando qua e là, mi sono sempre chiesto: "Dato che io e tutti gli altri siamo entrati nella vera natura dei fenomeni, perché il Tathagata si serve dell'insegnamento del piccolo veicolo per condurci alla salvezza?"
  • «Ma è colpa nostra, non dell'onorato dal mondo. Perché dico ciò? Se noi avessimo atteso il momento in cui il vero mezzo per il raggiungimento dell'anuttara-samyak-sambodhi fosse stato predicato, avremmo sicuramente ottenuto la liberazione per mezzo del grande veicolo. Ma noi non siamo stati capaci di comprendere che il Budda stava utilizzando un espediente e stava predicando in accordo con le circostanze.
  • A quel tempo il Budda disse a Shariputra: «Ora, al cospetto di questa grande assemblea di esseri celesti e umani, di shramana, di brahmani e molti altri, dico questo. Nel passato, sotto ventimila milioni di Budda, per amore della Via suprema ti ho costantemente istruito e ti ho convertito. E tu, per tutta la lunga notte, mi hai seguito e hai accòlto le mie istruzioni. Poiché ho fatto uso di espedienti per guidarti, tu sei nato nella mia Legge.
  • «Shariputra, nel passato ti ho insegnato ad aspirare alla Via del Budda e a far voto di conseguirla. Ma ora tu hai dimenticato tutto ciò e pensi invece di aver già raggiunto l'estinzione. Adesso, dato che desidero richiamarti alla memoria la Via cui in origine ti votasti, sto predicando a beneficio degli ascoltatori della voce questo sutra del grande veicolo chiamato il Loto della Legge Meravigliosa, un insegnamento atto a istruire i bodhisattva, custodito nel cuore dai Budda.
  • «Shariputra, in epoche a venire, dopo che sarà trascorso un numero illimitato, incalcolabile, inconcepibile di kalpa, tu farai offerte a migliaia, decine di migliaia, milioni di Budda, e onorerai e sosterrai l'insegnamento corretto. Realizzerai ogni aspetto della via del bodhisattva e sarai in grado di divenire un Budda che si chiamerà Tathagata Fiore Splendente, degno di offerte, perfettamente illuminato, di chiara e perfetta condotta, ben andato, conoscitore del mondo, il più eminente fra gli uomini, istruttore della gente, maestro degli esseri celesti e umani, Budda, onorato dal mondo.
  • A quel tempo Shariputra disse al Budda: «Onorato dal mondo, ora non ho più dubbi né rimpianti. Ho ricevuto personalmente dal Budda la predizione che otterrò l'anuttara-samyak-sambodhi. Qui vi sono milleduecento persone le cui menti sono libere; in passato sono rimaste nello stadio di apprendimento e il Budda le ha istruite con assiduità e le ha convertite dicendo loro: "La mia Legge può liberarvi dalla nascita, dall'invecchiamento, dalla malattia e dalla morte e vi permette di raggiungere infine il nirvana." Queste persone, alcune già istruite, altre non ancora completamente istruite, essendosi liberate dell'idea di 'io' e anche dei concetti di esistenza e non esistenza, credevano di aver raggiunto il nirvana. Ma ora odono l'onorato dal mondo parlare di cose che non hanno mai udito e sono dubbiose e perplesse.
  • A quel tempo il Budda disse a Shariputra: «Non ti ho già detto in precedenza che, allorché i Budda, gli onorati dal mondo, citano diverse cause e condizioni e fanno uso di similitudini, di parabole e di altre espressioni, avvalendosi di espedienti per predicare la Legge, fanno tutto questo mirando all'anuttara-samyak-sambodhi? Qualsiasi cosa essi predichino serve a convertire i bodhisattva.
  • «Inoltre, Shariputra, io stesso farò uso adesso di una parabola per chiarire maggiormente questo principio. Questo perché, ' grazie alle parabole, coloro che sono saggi possono capire.
  • «Shariputra, immagina che in una città di una qualche nazione sia vissuto un uomo molto ricco. Egli era già in età avanzata e le sue ricchezze andavano al di là di ogni immaginazione. Possedeva molte terre, palazzi e servitori. La sua dimora era grande ma in pessimo stato e aveva un solo accesso. In essa viveva un enorme numero di persone, cento, duecento, forse addirittura cinquecento. I saloni e le stanze erano vecchi e cadenti, i muri crepati, i pilastri marci alla base, le travature deformate e incurvate.
  • «A quel tempo scoppiò improvvisamente un incendio che si propagò rapidamente per tutto l'edificio. I figli dell'uomo ricco, dieci, venti, forse trenta, si trovavano all'interno del palazzo. Vedendo le alte lingue di fuoco che si levavano da ogni parte, il ricco si allarmò e provò una grande paura; dentro di sé pensò: "Potrei mettermi in salvo attraversando la porta in fiamme, ma i miei figli sono all'interno del palazzo che sta bruciando, tutti in¬tenti nei loro giochi; ignari e inconsapevoli, non sono allarmati né impauriti. Il fuoco sta per chiudere loro ogni via di scampo, sofferenza e dolore incombono, ma essi non hanno la minima sensazione di pericolo e non cercano di scappare!"
  • «Shariputra, l'uomo pensò:"Io sono forte nel corpo e nelle braccia. Forse potrei avvolgerli in un abito o farli adagiare su una panca e trasportarli fuori dalla casa." Ma poi ebbe un altro pensiero: "Tuttavia la casa ha una sola via d'accesso, piccola e stretta. I miei figli sono molto giovani e ancora non capiscono. Tutti in¬tenti nei loro giochi, sono talmente presi che rischiano di bruciare tra le fiamme. Devo spiegare loro il mio allarme e la mia paura. Il palazzo è già in fiamme: devo farli venir fuori in fretta, devo evitare che brucino nell'incendio!"
  • «A quel tempo il ricco pensò: "La casa è già avvolta dalle fiamme di questo incendio gigantesco; se io e i miei figli non usciamo subito, moriremo tutti. Devo escogitare qualche espediente che permetta ai bambini di sfuggire al pericolo incombente."
  • «Il padre conosceva bene i propri figli e sapeva quali giocattoli e oggetti rari piacevano ai bambini e quali li divertivano. Così disse loro:"I giocattoli che preferite sono rari e difficili da trovare. Se non ne approfittate quando capita l'occasione, sicuramente ve ne pentirete. Per esempio, fuori dal cancello ci sono dei carri trainati da capre, dei carri trainati da cervi e dei carri trainati da buoi coi quali potete giocare. Quindi uscite immediatamente dal palazzo in fiamme e vi darò tutto quello che volete."
  • «A quel tempo, quando i figli ebbero udito il padre descrivere quei rari giochi, che erano proprio quelli che avevano sempre desiderato, si entusiasmarono e, urtandosi e spingendosi, si precipitarono tutti fuori dal palazzo in fiamme.
  • «Allora il ricco, vedendo che i figli erano tutti in salvo, seduti all'aperto al centro di una piazza, e non correvano più alcun pericolo, si sentì sollevato e il suo cuore esultò di gioia. Allora ciascuno dei figli disse al padre: "I giochi che ci hai promesso poco fa, i carri trainati da capre, da cervi e da buoi, per favore, possiamo averli ora?"
  • «Shariputra, a quel tempo l'uomo diede a ciascuno dei suoi figli un identico grande carro. I carri erano alti, spaziosi e ornati di molti gioielli. Avevano delle sponde tutto intorno, dai quattro lati pendevano campanelli ed erano coperti da tende con preziose decorazioni. I bordi erano decorati da corde ingioiellate e da frange fiorite, mentre il pavimento era rivestito da uno strato di tappeti sui quali erano posati cuscini vermigli. Ciascun carro era trainato da un grande bue bianco dal manto puro e lucido, bellissimo d'aspetto e molto forte, capace di trainare il carro alla velocità del vento senza farlo traballare. Inoltre ogni carro era seguito e protetto da numerosi staffieri e servitori.
  • Il Tathagata agisce nello stesso modo. Sebbene sia dotato di potere e sia libero dalla paura, non se ne serve. Si avvale unicamente della saggezza e degli espedienti per liberare gli esseri viventi dalla casa in fiamme del triplice mondo, illustrando loro i tre veicoli, quello degli ascoltatori della voce, quello dei pratyekabuddha e quello del Budda.
  • «Egli dice loro:"Non dovete essere contenti di stare in questa casa in fiamme del triplice mondo! Non siate avidi delle sue immagini, di suoni, profumi, sapori e sensazioni, grossolani e falsi. Se vi aggrappate a essi e vi abituate ad amarli, finirete arsi dalle fiamme. Dovete venire subito fuori dal triplice mondo, così da ottenere i tre veicoli, quello degli ascoltatori della voce, quello dei pratyekabuddha e quello del Budda.Vi prometto che li otterrete e non mancherò di tener fede alla promessa. Dovete solamente impegnarvi con diligenza."
  • «Il Tathagata fa uso di questo espediente per persuadere gli esseri viventi. E dice loro: "Sappiate che queste dottrine dei tre veicoli sono lodate dai saggi. Esse sono libere, prive di contraddizioni. Non avete bisogno di cercarne altre da cui dipendere. Sa¬lite su questi tre veicoli e, con organi di senso che sono privi di illusioni, poteri, consapevolezza, via, meditazioni, emancipazioni e samadhi, gioirete e otterrete la beatitudine di pace e sicurezza illimitate."
  • «Shariputra, se vi sono esseri viventi dotati per natura di saggezza, che ascoltano la Legge dal Budda, l'onorato dal mondo, credono in essa, la accettano e compiono sforzi sinceri desiderando fuggire rapidamente dal triplice mondo e raggiungere il nirvana, essi saranno chiamati [coloro che seguono] il veicolo degli ascoltatori della voce. Essi sono come i figli che fuggirono dalla casa in fiamme sperando di ottenere i carri trainati da capre.
  • «Se vi sono esseri viventi che ascoltano la Legge dal Budda. l'onorato dal mondo, credono in essa, la accettano e si sforzano diligentemente ricercando la saggezza che sgorga autonomamente, traendone solitaria gioia e soddisfazione, capaci di comprendere profondamente le cause e le condizioni di tutti i fenomeni, essi saranno chiamati [coloro che seguono] il veicolo dei pratyekabuddha. Essi sono come i figli che fuggirono dalla casa in fiamme sperando di ottenere i carri trainati da cervi.
  • «Se vi sono esseri viventi che ascoltano la Legge dal Budda, l'onorato dal mondo, credono in essa, la accettano, e si sforzano diligentemente nella ricerca di una saggezza onnicomprensiva, la saggezza del Budda, la saggezza che sorge autonomamente, la saggezza senza maestri, l'intuizione del Tathagata, i poteri e la libertà dalla paura, che provano pietà e consolano innumerevoli esseri viventi, che beneficano esseri celesti e umani salvandoli tutti, essi saranno chiamati [coloro che seguono] il grande veicolo. Poiché i bodhisattva ricercano questo veicolo, sono chiamati mahasattva. Essi sono come i figli che fuggirono dalla casa in fiamme sperando di ottenere i carri trainati da buoi.
  • «Shariputra, l'uomo ricco si avvalse dei tre tipi di carri per attirare i figli, ma in seguito diede a ognuno di essi un grande carro adorno di gioielli, il più sicuro, il più comodo in assolute Ma nonostante questo, il ricco non fu colpevole di falsità. Il Tathagata fa lo stesso e neanche lui mente. Dapprima predica i tre veicoli per attirare e indirizzare gli esseri viventi, ma in seguite, per salvarli, adotta soltanto il grande veicolo. Perché? Il Tathagata possiede il forziere della saggezza senza limiti, potere, libertà dalla paura e altri attributi. Egli è in grado di offrire a tutti gli esseri viventi la Legge del grande veicolo. Ma non tutti sono in grado di riceverla.
  • «Sappi, Shariputra, che questa è la ragione per cui i Budda si avvalgono del potere degli espedienti. E facendo questo essi compiono delle distinzioni nel veicolo del Budda e lo predicano come se fossero tre.» Il Budda, desiderando ribadire le sue parole, si espresse in versi dicendo:
  • Shariputra: Io sono come l'uomo ricco. Io, il più venerabile tra i saggi, sono il padre di questo mondo e tutti gli esseri viventi sono miei figli. Ma essi sono profondamente aggrappati ai piaceri terreni e nelle loro menti non alberga saggezza. Non vi è salvezza nel triplice mondo; esso è come una casa in fiamme, pieno di innumerevoli sofferenze, un luogo che incute timore, assediato di continuo dai dolori e dai tormenti della nascita, dell'invecchiamento, della malattia e della morte, che, come roghi, ardono impetuosamente senza mai cessare.
  • Io sono l'unica persona che può salvarli e proteggerli, ma, benché io li istruisca e li ammonisca, essi non accettano i miei insegnamenti perché, contaminati dai desideri, sono sommersi dall'ingordigia e dagli attaccamenti.
  • Così mi avvalgo di un espediente: illustro loro i tre veicoli, facendo sì che gli esseri viventi capiscano le sofferenze del triplice mondo. Poi mostro loro le vie per liberarsi dal mondo.
  • Per parecchi kalpa siete rimasti avvolti dalle fiamme di molteplici sofferenza ma io vi salverò tutti e vi farò sfuggire al triplice mondo. Sebbene in precedenza io vi abbia detto che avevate conseguito l'estinzione, si trattava solo della fine del ciclo di nascita e morte: non era vera estinzione.
  • Sebbene i Budda, gli onorati dal mondo, impieghino degli espedienti, gli esseri viventi che essi convertono sono tutti bodhisattva.
  • Se vi sono persone di scarsa saggezza, profondamente aggrappate all'amore e al desiderio, per costoro il Budda predica la verità del dolore.
  • La verità del dolore predicata dal Budda è vera e non cambia mai. Se vi sono esseri viventi che non comprendono l'origine del dolore, che sono aggrappati alle cause del dolore e non riescono a staccarsene per un solo istante, per costoro il Budda si avvale di espedienti per predicare la Via.
  • Riguardo alla causa del dolore, esso origina dall'avidità e dal desiderio. Se avidità e desideri vengono annientati, [il dolore] non avrà più luogo ove risiedere. L'annientamento del dolore, questa è la terza verità. Per realizzare questa verità, la verità dell'annientamento, si pratica la Via.
  • Quando qualcuno si libera dalle catene del dolore, si dice che ha conseguito l'emancipazione. In quale modo è possibile conseguire l'emancipazione? Separarsi dalle falsità e dall'illusione: solo questo è emancipazione.
  • Ma se una persona non si è realmente emancipata da ogni cosa, allora il Budda dirà che non ha conseguito la vera estinzione, perché tale persona non ha ancora raggiunto la Via suprema. Il mio scopo non è cercare di portarle all'estinzione.
  • Donare pace e sicurezza agli esseri viventi: questa è la ragione del mio avvento nel mondo. Io ti dico, Shariputra, predico questo mio sigillo del Dharma per arrecare beneficio al mondo. Non devi trasmetterlo incautamente ovunque ti accada di recarti.
  • Questo Sutra del Loto è predicato per le persone di profonda saggezza.
  • Per quanto riguarda gli ascoltatori della voce e i pratyekabuddha, in questo sutra ci sono cose che vanno al di là dei loro poteri. Tu stesso, Shariputra, nel caso di questo sutra sei riuscito ad accedervi solo grazie alla fede. A maggior ragione gli altri ascoltatori della voce. Gli altri ascoltatori della voce è grazie alla fede nelle parole del Budda che possono seguire con osservanza questo sutra, non in virtù di una loro particolare saggezza.
  • Inoltre, Shariputra, non devi predicare questo sutra alle persone che sono arroganti o pigre, oppure assorbite in una propria concezione dell'io. Coloro che hanno la modesta intelligenza delle persone comuni e che sono aggrappati tenacemente ai cinque desideri non sono in grado di capirlo quando lo ascoltano. Non predicarlo a queste persone.
  • Chi non riesce ad avere fede e invece offende questo sutra, distruggerà immediatamente tutti i semi per divenire Budda in qualsiasi mondo.