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Il secondo capitolo si apre con l’immagine dell’inizio della predicazione da parte del Budda: «A quel tempo, l’Onorato dal Mondo sorse serenamente dalla samadhi e, rivolto a Shariputra, disse: “La saggezza dei Budda è infinitamente profonda e incommensurabile. L’accesso a questa saggezza è difficile da comprendere e difficile da varcare”» (Op. cit., p. 65).

Shakyamuni rompe il silenzio, senza che nessuno dei suoi discepoli gli abbia posto domande e ciò desta l’attenzione di quanti gli sono attorno poiché capiscono che sarà rivelato qualcosa di eccezionale. Il Budda dice «[…] utilizzo varie dottrine differenti/ per disseminare la via del Budda» e usando vari espedienti rivela lo scopo dell’avvento del Budda nel mondo, quello di guidare tutte le persone all’Illuminazione.

Spiega che «Il vero aspetto di tutti i fenomeni può essere compreso e condiviso solo tra Budda» e che la vera entità o il vero aspetto di tutti i fenomeni (shoho jisso), consiste in: « […] aspetto, natura, entità, potere, azione, causa [interna], relazione, effetto [latente], retribuzione e loro coerenza dall’inizio alla fine» (Op. cit., p. 66).

Shakyamuni dichiara che questi sono aspetti immutabili della vita, comuni a tutte le condizioni vitali, a tutti i fenomeni dell’universo, agli esseri viventi e non viventi e agli esseri senzienti e non senzienti. Shariputra osserva di non aver mai udito un tale insegnamento e che tutte le persone lì presenti hanno dei dubbi a riguardo. Implora quindi per tre volte Shakyamuni di rivelare qual è lo scopo di un Budda che espone la Legge e Shakyamuni spiega: «Se ne parlo adesso, tutti gli dèi, gli uomini e gli asura presenti in tutti i mondi resteranno attoniti e dubbiosi. I monaci dominati dall’arroganza cadrebbero in un abisso profondo».(Op.cit., pp.71-72). Di fronte all’insistenza di Shariputra, il Budda infine decide di rispondere: «I Budda, gli onorati dal mondo, desiderano aprire la porta della saggezza del Budda a tutti gli esseri viventi, per consentire loro di ottenere la purezza; […] mostrare la saggezza del Budda […] risvegliare gli esseri viventi alla saggezza […] indurre gli esseri viventi a imboccare il sentiero della saggezza del Budda; per questa ragione appaiono nel mondo. Shariputra, questa è l’unica grande ragione per cui i Budda appaiono nel mondo. […] Essi desiderano semplicemente mostrare la saggezza del Budda agli esseri viventi e risvegliarli a essa» (Op. cit., p. 74). Subito dopo questa rivelazione espone come i tre veicoli vengono sostituiti dall’unico veicolo e di come i Budda si avvalgono dei tre veicoli utilizzandoli come mezzi e non come fini. Questa trattazione verrà portata avanti fino al nono capitolo Predizioni conferite ai novizi e a i discepoli anziani.

  • In passato, sotto la guida di innumerevoli Budda, ho pienamente acquisito e praticato varie vie, dottrine profonde, sottili e meravigliose, difficili da vedere e difficili da comprendere. Per innumerevoli milioni di kalpa ho praticato queste vie, finché nel luogo dell'illuminazione ho conseguito il frutto Io ho già potuto vedere e conoscere perfettamente il significato di questo grande effetto, le varie nature e gli aspetti. Io e gli altri Budda delle dieci direzioni ora possiamo comprendere queste cose. Questa Legge non può essere descritta, di fronte a essa le parole cadono silenziose. Tra tutti gli altri esseri viventi non vi è nessuno che possa comprenderla, eccetto i numerosi bodhisattva che hanno sviluppato il potere di una salda fede. I numerosi discepoli dei Budda che in passato hanno fatto offerte ai Budda, hanno già sradicato ogni illusione e ora dimorano nella loro ultima rinascita. Ma neppure persone come loro hanno il potere necessario. Se anche il mondo intero fosse pieno di uomini pari a Shariputra, se anche unissero le loro facoltà fino a stillare il cervello non potrebbero sondare la saggezza del Budda. Se anche le dieci direzioni fossero piene di uomini pari a Shariputra o agli altri discepoli, se anche riempissero le terre nelle dieci direzioni e unissero le loro facoltà fino a stillare il cervello, ancora non riuscirebbero a comprenderla. Se dei pratyekabuddha di acuta intelligenza, privi di illusioni, nella loro ultima incarnazione, riempissero i mondi nelle dieci direzioni, numerosi come bambù in un boschetto, se anche si riunissero insieme con un'unica mente per un milione o per innumerevoli kalpa, sperando di penetrare la vera saggezza del Budda, non riuscirebbero a comprenderne che una minima parte. Se dei bodhisattva che hanno da poco intrapreso il cammino porgessero offerte a innumerevoli Budda, fossero completamente padroni del significato delle varie dottrine, e anche in grado di predicarle con efficacia, e, come piante di riso e di canapa, di bambù o di canna, riempissero le terre nelle dieci direzioni; se con la stessa mente, con la loro meravigliosa sapienza, per un numero di kalpa pari alle sabbie del Gange, riunissero tutti quanti i loro pensieri e le loro facoltà, non riuscirebbero a comprendere la saggezza del Budda. Se dei bodhisattva nello stadio di non regressione, numerosi come le sabbie del Gange, si riunissero con unica mente in riflessione e ricerca, ancora non riuscirebbero a comprenderla. Inoltre, Shariputra, ti annuncio che questa profonda, sottile e meravigliosa Legge, priva di falle, al di là della comprensione, ora io l'ho pienamente realizzata. Io solo comprendo le sue caratteristiche, e così i Budda delle dieci direzioni. Sappi, Shariputra, che le parole dei vari Budda non differiscono mai. Verso la Legge esposta dai Budda, devi coltivare il grande potere della fede. L'onorato dal mondo ha esposto a lungo le sue dottrine e adesso deve rivelare la verità. Io annunzio questo a tutti gli ascoltatori della voce e a coloro che cercano il veicolo dei pratyekabuddha: Li ho messi in condizione di liberarsi dai legami della sofferenza e di raggiungere il nirvana. Il Budda, con il potere degli espedienti, ha mostrato loro gli insegnamenti dei tre veicoli distogliendo gli esseri viventi da questo o quell'attaccamento e permettendo loro di ottenere la liberazione.
  • A quel tempo nella grande assemblea vi erano ascoltatori della voce, arhat che avevano sradicato le loro illusioni, Ajnata Kaundinya e altri in numero di milleduecento persone. C'erano monaci, monache, laici e laiche che nutrivano il desiderio di diventare ascoltatori della voce o pratyekabuddha. In ognuno di loro sorse questo pensiero: "Ora, per quale ragione l'onorato dal mondo loda con tanto fervore gli espedienti e afferma che la Legge percepita dal Budda è profonda e difficile da comprendere, che è molto difficile comprendere il significato delle sue parole, che nessuno tra gli ascoltatori della voce o tra i pratyekabuddha è in grado di farlo?
  • A quel tempo Shariputra, desiderando ribadire le sue parole, si espresse in versi dicendo: Sole di saggezza, grande venerabile saggio, dopo tanto tempo ora tu esponi questa Legge. Tu stesso dichiari di aver ottenuto il potere, il coraggio, i samadhi, la concentrazione, l'emancipazione e la Legge che trascende la comprensione. Su questa Legge percepita nel luogo dell'illuminazione nessuno è in grado di interrogarti. «La mia intenzione è difficile da sondare e nessuno è in grado di pormi delle domande». Nessuno fa domande, eppure tu predichi spontaneamente, lodando il cammino su cui procedi. E una saggezza assai sottile e meravigliosa quella che tutti i Budda conseguono. Gli arhat senza più illusioni e quelli che ricercano il nirvana ora sono caduti tutti nella rete del dubbio e si chiedono per quale ragione il Budda predichi ciò. Quelli che mirano a diventare pratyekabuddha, i monaci e le monache, gli esseri celesti, i draghi e gli spiriti, insieme ai gandharva e a tutti gli altri, si guardano l'un l'altro perplessi, e alzano lo sguardo al più onorato tra gli esseri con due gambe. Qual è il significato di tutto questo? io imploro il Budda di spiegarcelo. Il Budda ha detto che nella moltitudine di ascoltatori della voce io sono il primo, tuttavia ora, con la mia sola saggezza, non riesco a risolvere questi dubbi e perplessità. Ho effettivamente già raggiunto la Legge suprema, o sono ancora nel cammino della pratica?
  • «Shariputra, i Budda espongono la Legge in modo appropriato alle circostanze, ma il significato è difficile da comprendere. Per quale ragione? Perché noi impieghiamo un numero infinito di espedienti, esaminando le cause e le condizioni e avvalendoci di parabole e similitudini per esporre gli insegnamenti. Questa Legge non è qualcosa che possa essere compreso attraverso la riflessione o l'analisi. Soltanto i Budda possono comprenderla. Per quale ragione? Perché i Budda, gli onorati dal mondo, appaiono nel mondo per un'unica grande ragione. Shariputra, che cosa intendo quando affermo che i Budda, gli onorati dal mondo, appaiono nel mondo per un'unica grande ragione? «I Budda, gli onorati dal mondo, desiderano aprire la porta della saggezza del Budda a tutti gli esseri viventi, per consentire loro di ottenere la purezza; per questa ragione appaiono nel mondo. Essi desiderano mostrare la saggezza del Budda agli esseri viventi; per questa ragione appaiono nel mondo. Essi desiderano risvegliare gli esseri viventi alla saggezza del Budda; per questa ragione appaiono nel mondo. Essi desiderano indurre gli esseri viventi a imboccare il sentiero della saggezza del Budda; per questa ragione appaiono nel mondo. Shariputra, questa è l'unica grande ragione per cui i Budda appaiono nel mondo.» Il Budda disse a Shariputra: «I Budda, i Tathagata, semplicemente istruiscono e convertono i bodhisattva. Tutte le loro azioni mirano sempre allo stesso scopo. Essi desiderano semplicemente mostrare la saggezza del Budda agli esseri viventi e risvegliarli a essa.
  • «Shariputra, i Tathagata usano soltanto il veicolo del Budda per predicare la Legge agli esseri viventi. Essi non hanno nessun altro veicolo, né un secondo né un terzo. Shariputra, la Legge predicata da tutti i Budda delle dieci direzioni è sempre questa. Shariputra, i Budda del passato hanno utilizzato un numero infinito di espedienti, varie cause e condizioni, parabole e similitudini per esporre le dottrine a beneficio degli esseri viventi. Queste dottrine sono esposte tutte in nome dell'unico veicolo del Budda. Gli esseri viventi, ascoltando le dottrine dei Budda, alla fine sono tutti in grado di ottenere la saggezza onnicomprensiva.
  • «Shariputra, questi Budda semplicemente istruiscono e convertono i bodhisattva. Lo fanno perché desiderano mostrare la saggezza del Budda agli esseri viventi. Lo fanno perché desiderano risvegliare gli esseri viventi alla saggezza del Budda. Lo fanno perché desiderano far imboccare agli esseri viventi il sentiero della saggezza del Budda.
  • «Shariputra, adesso anch'io farò lo stesso. So che gli esseri viventi nutrono vari desideri e attaccamenti che sono profondamente radicati nelle loro menti. Prendendo atto di questa loro natura, userò varie cause e condizioni, parabole e similitudini e, con il potere degli espedienti, esporrò loro la Legge. Shariputra. faccio questo in modo che tutti possano conseguire l'unico veicolo del Budda e la saggezza onnicomprensiva. «Shariputra, nei mondi delle dieci direzioni non ci sono due veicoli né tanto meno tre! Shariputra, i Budda appaiono nei mondi corrotti dalle cinque impurità. Queste sono: la cosiddetta impurità dell'epoca, l'impurità del desiderio, l'impurità degli esseri viventi, l'impurità delle concezioni e l'impurità della durata della vita. «Shariputra, quando l'epoca è impura e i tempi sono caotici, gravi sono le contaminazioni degli esseri viventi: avidi e gelosi, essi piantano cattive radici. A causa di ciò i Budda. utilizzando il potere degli espedienti, operano distinzioni all'interno dell'unico veicolo del Budda e lo insegnano come se fossero tre veicoli.
  • «Shariputra, se qualcuno tra i miei discepoli dovesse vantarsi di essere un arhat o un pratyekabuddha e tuttavia non prestasse attenzione o non comprendesse che i Budda, i Tathagata. semplicemente istruiscono e convertono i bodhisattva, allora costui non sarebbe mio discepolo, non sarebbe né un arhat né un pratyekabuddha.
  • Sappi, Shariputra, che all'inizio ho fatto il voto di rendere tutte le persone uguali a me, senza alcuna distinzione tra noi, e quello in cui ho sperato a lungo ora si è realizzato. Ho convertito tutti gli esseri viventi e li ho fatti entrare tutti nella Via del Budda. Se, incontrando gli esseri viventi, insegnassi loro in ogni caso la Via del Budda, quelli senza saggezza resterebbero confusi e nel loro sconcerto non accetterebbero il mio insegnamento. Io so che tali esseri viventi non hanno mai coltivato buone radici in passato, ma sono rimasti ostinatamente attaccati ai cinque desideri e il loro folle attaccamento ha generato afflizione. I loro desideri sono la causa per cui cadono nei tre cattivi sentieri, ruotando per i sei sentieri dell'esistenza e sopportando ogni sorta di sofferenza e dolore. Dalla minuscola forma concepita nel ventre, esistenza dopo esistenza, costantemente crescono e maturano come persone di scarsi meriti e virtù, afflitte e turbate da molteplici sofferenze. Si perdono nella densa foresta delle opinioni errate, dibattendo su cosa esista e cosa non esista, e alla fine rimangono attaccati a tali idee, abbracciandole tutte e sessantadue.2 Profondamente attaccati a dottrine false e vuote, si aggrappano fermamente a esse, incapaci di metterle da parte. Arroganti e presuntuosi, servili e subdoli, insinceri, per mille, diecimila, un milione di kalpa non udranno il nome del Budda né udranno l'insegnamento corretto: tale gente è difficile da salvare. Per questi motivi, Shariputra, ho stabilito per il loro bene un espediente, insegnando il sentiero che pone fine a tutte le sofferenze e mostrando loro il nirvana. Ma sebbene io predichi il nirvana, questa non è la vera estinzione. Tutti i fenomeni, fin dal loro apparire, portano in sé costantemente i segni dell'estinzione.
  • Il voto originario dei Budda era che la Via del Budda, da loro stessi praticata, fosse condivisa universalmente fra gli esseri viventi in modo che anch'essi potessero raggiungere la stessa Via. I Budda delle epoche future, sebbene predichino centinaia, migliaia, milioni, un numero infinito di dottrine, in verità fanno questo solo in nome dell'unico veicolo. I Budda, i più onorati fra gli esseri con due gambe, sanno che i fenomeni non hanno una natura fissa e costante, che i semi della Buddità germogliano tramite la causalità, e per questa ragione predicano l'unico veicolo. Ma che questi fenomeni siano parte di una Legge immutabile, che le caratteristiche del mondo siano costanti e immutabili, tutto ciò hanno compreso nel luogo dell'illuminazione e come guide e maestri predicano gli espedienti.
  • Sappi, Shariputra, che, guardando le cose con l'occhio del Budda, vedo gli esseri viventi nei sei sentieri, poveri e afflitti, sprovvisti di meriti e di saggezza, avviarsi sull'impervio sentiero della nascita e della morte continuando a soffrire senza tregua; li vedo profondamente attaccati ai cinque desideri, come uno yak innamorato della sua coda; tanto abbagliati dall'avidità e dall'infatuazione, che come ciechi non riescono a vedere nulla. Non ricercano il Budda con la sua grande potenza né la Legge che può porre fine alle loro sofferenze, ma si addentrano profondamente in concezioni erronee, sperando di parare la sofferenza con sofferenze ancora maggiori.
  • Per il bene di questi esseri viventi faccio scaturire dal mio cuore una grande compassione.
  • La prima volta che sedetti nel luogo dell'illuminazione contemplai l'albero e vi camminai intorno, per un tempo pari a tre volte sette giorni considerai le cose in tal maniera. La saggezza che ho ottenuto, pensai, è sottile, meravigliosa e suprema. Ma gli esseri viventi, ottusi nelle loro facoltà, sono dediti al piacere e accecati dalla stupidità. Con persone di questo tipo che cosa posso dire, in che modo posso salvarle?
  • Immediatamente pensai dentro di me che se avessi magnificato soltanto il veicolo del Budda gli esseri viventi sprofondati nella sofferenza sarebbero stati incapaci di credere in questa Legge. E poiché avrebbero respinto la Legge e rifiutato di credervi, sarebbero caduti nei tre cattivi sentieri. Meglio sarebbe stato allora non predicare affatto la Legge ed entrare subito nel nirvana.
  • Così i miei pensieri si volsero ai Budda del passato e al potere degli espedienti che avevano usato, e pensai che la Via che avevo raggiunto dovesse anch'essa essere esposta come tre veicoli.
  • Quando ebbi pensato così, apparvero tutti i Budda delle dieci direzioni e mi confortarono e mi istruirono con voci di brahma. «Ben fatto, Shakyamuni!» dissero.
  • «Suprema guida e maestro, tu hai conseguito la Legge insuperata. Ma, seguendo l'esempio di tutti gli altri Budda, userai il potere degli espedienti. Anche noi tutti abbiamo conseguito la più meravigliosa, la suprema Legge, ma per il bene degli esseri viventi operiamo distinzioni e predichiamo i tre veicoli. Persone di modesta saggezza si compiacciono di una piccola dottrina, incapaci di credere che loro stesse possano diventare Budda. Perciò utilizziamo mezzi ed espedienti, facendo distinzioni e predicando diversi obiettivi.
  • Ma se predichiamo i tre veicoli, lo facciamo soltanto per istruire i bodhisattva."
  • Sappi, Shariputra, che le persone di limitate capacità e scarsa saggezza, attaccate alle apparenze, orgogliose e arroganti, sono incapaci di credere in questa Legge. Adesso io, felice e senza paura in mezzo ai bodhisattva, mettendo da parte onestamente gli espedienti, esporrò unicamente la Via suprema.
  • Seguendo lo stesso metodo impiegato dai Budda delle tre esistenze per esporre la Legge, io ora farò lo stesso e predicherò una Legge scevra di distinzioni.