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5 – La parabola delle erbe medicinali

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QUINTO CAPITOLO: LA PARABOLA DELLE ERBE MEDICINALI (YAKUSOYU) Dopo avere ascoltato la parabola narrata da Mahakashyapa e dagli altri discepoli, Shakyamuni dice: «“Eccellente, eccellente, Kashyapa. Hai fornito un’ottima descrizione delle vere virtù del Tathagata”» (Op.cit., p.153). A sua volta narra la parabola dei “tre tipi di erbe medicinali e dei due tipi di alberi” per confermare che i suoi discepoli hanno compreso il suo insegnamento e per mostrare come il Budda doni compassione e benefici a tutta l’umanità indistintamente, rispettando l’individualità delle persone senza discriminazioni. La parabola racconta che nel mondo ci sono varie specie di fiori, erbe, alberi e piante che variano per grandezza, forma e nome. Attorno al mondo si trova una grande nuvola che versa pioggia sulla terra. La pioggia inumidisce il terreno dal quale gli alberi, le piante e le erbe traggono nutrimento per crescere. L’acqua si riversa allo stesso modo su ogni vegetale, ma le piante ricevono nutrimento a seconda della propria natura e ognuna cresce in maniera diversa. Sebbene differiscano per dimensioni e caratteristiche, per le radici, gli steli, i rami, le foglie, per i fiori e i frutti che producono, tutte le piante sono nutrite dalla stessa pioggia. Quanto sopra viene descritto con queste parole: «“Appaio nel mondo/ come un’immensa nube/ che sparge la sua pioggia/ su tutti gli esseri viventi aridi e rinsecchiti,/ così che tutti possano liberarsi dalle sofferenze/ e ottenere la gioia della pace e della sicurezza,/ le gioie di questo mondo/ e la gioia del nirvana. […] Esseri eminenti o infimi, superiori o inferiori,/ osservanti o violatori dei precetti,/ persone dal contegno perfetto/ o dal contegno riprovevole,/ persone con concezioni corrette o con/ concezioni erronee,/ di intelligenza acuta o modesta,/ io faccio cadere la pioggia del Dharma egualmente su tutti/ senza rilassatezza o negligenza alcuna”» (Op.cit., pp. 159-160).

  • «Sappi, Kashyapa, che il Tathagata è il re delle dottrine. Niente di ciò che predica è falso. Tutte le svariate dottrine egli le espone avvalendosi di saggi espedienti. Perciò tutte le sue dottrine giungono al livello della saggezza onnicomprensiva. Il Tathagata conosce il fine cui tendono tutte le dottrine. Comprende il funzionamento recondito della mente degli esseri viventi e ne penetra i segreti fino in fondo e senza difficoltà. Riguardo alle dottrine, egli è pienamente illuminato e manifesta agli esseri viventi la totalità della sua saggezza.
  • «Kashyapa, è come nel caso delle piante e degli alberi, della boscaglia e dei cespugli, delle erbe medicinali, che si sviluppano in grande varietà, ciascuna con un nome e caratteristiche proprie, crescendo sulle colline e lungo i fiumi, nelle valli, nei diversi terreni del sistema maggiore di mondi. Fitte nubi vi si addensano sopra, coprendo completamente il sistema maggiore di mondi e in un solo istante lo avvolgono. L'umidità penetra in tutte le piante, negli alberi, nella boscaglia e nei cespugli, così come nelle erbe medicinali, nelle radici, nei fusti, negli steli e nelle foglie di piccola dimensione, nelle radici, nei fusti, negli steli e nelle foglie-di media dimensione, nelle radici, nei fusti, negli steli e nelle fo glie di grande dimensione. Ciascuna pianta, grande o piccola, riceve la sua parte secondo le sue dimensioni grandi, medie o piccole che siano. La pioggia, cadendo da una coltre di nubi, si adatta a ciascuna specie e le consente di germogliare e maturare, di fiorire e fruttificare. Sebbene tutte queste piante e questi alberi crescano sullo stesso terreno e siano bagnate dalla stessa pioggia, ognuna è differente dalle altre.
  • «Kashyapa, sappi che il Tathagata si comporta nello stesso modo. Egli appare nel mondo come una grande nube che si solleva. La sua voce sonora giunge a tutti gli esseri celesti e umani e gli asura del mondo intero, come una nube gigantesca che ricopre migliaia di milioni di terre diverse.
  • «Allorché questi esseri viventi avranno udito la Legge, godranno di pace e sicurezza nell'esistenza presente e nasceranno in circostanze favorevoli nelle successive, quando gioiranno e saranno di nuovo in grado di ascoltare la Legge. Avendo udito la Legge, saranno liberi da ogni ostacolo e impedimento e si eserciteranno con tutte le loro forze nelle varie dottrine così da entrare gradualmente nella Via.
  • «La Legge predicata dal Tathagata ha una sola forma. Ha un solo aroma, vale a dire la forma dell'emancipazione, la forma della separazione e la forma dell'estinzione, che in definitiva si riassumono nella saggezza onnicomprensiva.
  • Quando gli esseri viventi ascoltano la Legge del Tathagata, anche se essi la abbracciano, la leggono, la recitano e la praticano alla lettera, non si rendono conto dei benefici che stanno ottenendo grazie a essa. Perché questo?
  • Perché solo il Tathagata è in grado di capire la specie, la forma, l'aspetto e la natura di questi esseri viventi. Egli sa su cosa riflettono, cosa pensano, cosa praticano. Egli sa come vi riflettono, come ci pensano e come praticano. Egli conosce i mezzi con cui riflettono, i mezzi con cui praticano, i mezzi con cui conseguono ciò che conseguono.
  • «Gli esseri vivono in una grande varietà di ambienti, ma solo il Tathagata vede le circostanze autentiche e le comprende chiaramente, senza difficoltà. E come nel caso delle piante, degli alberi, della boscaglia, dei cespugli e delle erbe medicinali, che non hanno consapevolezza della propria natura superiore, media o inferiore.
  • A quel tempo l'onorato dal mondo, desiderando ribadire le sue parole, si espresse in versi dicendo: Il re del Dharma, distruttore dell'essere, quando appare nel mondo si adatta ai desideri degli esseri viventi predicando la Legge in svariati modi.
  • Arreco al mondo piena soddisfazione, come la pioggia che diffonde ovunque la sua umidità. Esseri eminenti o infimi, superiori o inferiori, osservanti o violatori dei precetti, persone dal contegno perfetto o dal contegno riprovevole, persone con concezioni corrette o con concezioni erronee, di intelligenza acuta o modesta, io faccio cadere la pioggia del Dharma egualmente su tutti senza rilassatezza o negligenza alcuna».
  • Quando gli esseri viventi odono la mia Legge la recepiscono in rapporto al loro potere, ognuno vivendo nel proprio ambiente.
  • Alcuni vivono nel regno degli esseri celesti e umani, dei re saggi che mettono in moto la ruota, di Shakra, di Brahma e di altri re: costoro sono come le erbe medicinali inferiori.
  • Alcuni comprendono la Legge priva di difetti, riescono a ottenere il nirvana, ad acquisire i sei poteri sovrannaturali e in particolare ad acquisire le tre visioni; oppure vivono soli tra le foreste montane praticando assiduamente la meditazione e conseguono l'illuminazione dei pratyekabuddha: costoro sono come le erbe medicinali di medio livello.
  • Altri ancora ricercano la dimora dell'onorato dal mondo, e, convinti di poter diventare dei Budda, si sforzano con diligenza e praticano la meditazione: costoro sono come le erbe medicinali superiori.
  • Vi sono poi i figli del Budda che si dedicano esclusivamente alla Via del Budda coltivando assiduamente la compassione e la benevolenza, sapendo che anche loro conseguiranno la Buddità, sicuri e senza il minimo dubbio: io chiamo costoro i piccoli alberi.
  • Coloro che dimorano serenamente nei loro poteri sovrannaturali e mettono in moto la ruota della non regressione salvando innumerevoli milioni, centinaia di migliaia di esseri viventi: i bodhisattva di questo tipo io li chiamo grandi alberi.
  • La Legge dei Budda ha sempre un solo aroma, e consente ai molti mondi di godere ovunque della massima soddisfazione; praticandola per gradi, passo dopo passo, tutti gli esseri possono ottenere i frutti della Via. Gli ascoltatori della voce e i pratyekabuddha che vivono nelle foreste montane trascorrono la loro ultima esistenza udendo la Legge e ottenendone i frutti: potremmo definirli erbe medicinali che crescono ciascuna alla sua maniera.
  • I bodhisattva di saggezza decisa e risoluta, che comprendono senza errore il triplice mondo, che ricercano il veicolo supremo, possiamo chiamarli piccoli alberi che stanno crescendo e sviluppandosi.
  • Ci sono poi quelli immersi in meditazione, che hanno sviluppato i poteri sovrannaturali, i quali, udendo della vacuità di tutti i fenomeni, ne gioiscono nella loro mente ed emettendo innumerevoli raggi di luce salvano gli esseri viventi: chiamiamo costoro i grandi alberi che sono cresciuti e si sono sviluppati.
  • Ora predico la somma verità per te e per gli altri: nessuno, nella moltitudine degli ascoltatori della voce, è entrato nello stadio dell'estinzione. Voi state praticando la via del bodhisattva e, avanzando gradualmente nella pratica e nell'apprendimento, certamente conseguirete tutti la Buddità.