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6 – Predizioni

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In questo capitolo Shakyamuni rivela che anche i quattro grandi ascoltatori della voce Kashyapa [o Mahakashyapa], Subhuti, Katyayana [o Maha-Katyayana], e Maudgalyayana diventeranno Budda. Kashyapa è il primo che riceve la predizione della sua Illuminazione: «Questo mio discepolo, Mahakashyapa, […] si chiamerà Tathagata Fulgida Luce […] La sua terra si chiamerà Luminosa Virtù e il suo kalpa Grande Ornamento» (Op.cit., 165). Allora gli altri tre pregano Shakyamuni di concedere la predizione anche a loro. I tre discepoli, per sollecitare Shakyamuni ed esplicitare i loro sentimenti, narrano la parabola del banchetto reale. La parabola racconta di come persone affamate di fronte a un banchetto non osino toccare cibo fino a quando il re non dia loro il permesso: «Supponi che una persona giunta da una terra in cui/ regna la fame/ si imbatta nel banchetto di un grande re./ Nel suo cuore dominerebbero ancora il dubbio e la paura/ e all’inizio non oserebbe toccar cibo;/ ma, se il re in persona glielo concedesse,/ certamente si arrischierebbe a mangiare» (Op.cit., 165). La narrazione prosegue con la dichiarazione da parte di Shakyamuni dei nomi che i quattro ascoltatori della voce assumeranno, in quale tempo e in quale terra conseguiranno la Buddità. «Subhuti […] sarà in grado di ottenere la Buddità. Il suo nome sarà Tathagata Forma Rara […] Il suo kalpa si chiamerà Ricco di Gioielli e il suo regno si chiamerà Nato da un Gioiello. […] Questo Budda vivrà sempre sospeso nell’aria predicando la Legge alle moltitudini e salvando innumerevoli bodhisattva e ascoltatori della voce» (Op.cit., pp.168-169). «Ora vi dico questo. Maha-Katyayana […] diverrà un Budda chiamato Tathagata Aurea Luce di Jambunada […] La sua terra sarà dolce e pianeggiante […]» (Op.cit., pp.143-4). E infine «Ora vi dico questo. Maha- Maudgalyayana […] Quindi diventerà un Budda, chiamato Tathagata Fragranza di Sandalo Tamalapatra, […] maestro degli esseri celesti e umani, Budda , onorato dal mondo. Il suo kalpa sarà chiamato Traboccante di Gioia e Delizia della Mente sarà il nome del suo regno» (Op.cit., p.171)

  • A quel tempo l'onorato dal mondo, desiderando ribadire le sue parole, si espresse in versi dicendo:
    Questo annuncio ai monaci: se con l'occhio del Budda osservo Kashyapa qui di fronte a me, vedo che in un'esistenza futura, dopo che saranno trascorsi kalpa innumerevoli, egli conseguirà la Buddità.
    Nelle vite future egli farà offerte e adirà al cospetto di tremila miliardi di Budda, onorati dal mondo.
    Ricercando la saggezza del Budda egli svolgerà con cura tutte le pratiche di brahma e farà offerte agli eccelsi, ai più degni d'onore tra gli esseri con due gambe.
    Dopo aver fatto questo, dopo aver coltivato insuperabili forme di saggezza, nella sua incarnazione finale diverrà Budda.
  • A quel tempo Maha-Maudgalayana, Subhuti e Maha-Katyayana, fremendo commossi, devotamente giunsero le mani e fissarono l'onorato dal mondo senza distogliere lo sguardo un sol istante. A una voce si espressero in versi dicendo:
    Eroe grande e valoroso, onorato dal mondo, re del Dharma degli Shakya, dato che hai pietà di noi concedici la voce del Budda!
    Poiché comprendi l'intimità delle nostre menti, se ci concederai la predizione della Buddità sarà come se fossimo bagnati da una dolce rugiada che elimina il calore e arreca sollievo.
    Supponi che una persona giunta da una terra in cui regna la fame si imbatta nel banchetto di un grande re. Nel suo cuore dominerebbero ancora il dubbio e la paura e all'inizio non oserebbe toccar cibo; ma, se il re in persona glielo concedesse, certamente si arrischierebbe a mangiare.
    Noi ci troviamo in questa condizione e, ogni volta che ripensiamo agli errori del piccolo veicolo non sappiamo che fare per ottenere la suprema saggezza del Budda. Sebbene udiamo la voce del Budda dire che conseguiremo la Buddità, nei nostri cuori ancora dominano il dubbio e la paura, come la persona che non si azzardava a toccare il cibo. Ma ora, se ci sarà concessa la predizione del Budda, otterremo subito la gioia e la pace della mente.
    Eroe grande e valoroso, onorato dal mondo, il tuo desiderio costante è dare sollievo al mondo. Ti imploriamo di concederci tale predizione, così come inviteresti un affamato a mangiare.
  • Miei cari discepoli,
    pienamente dotati di di dignità e virtù,
    in numero di cinquecento, ognuno di voi riceverà un'analoga predizione: in un'esistenza futura
    tutti voi potrete conseguire la Buddità.
  • In merito alla relazione che riguarda me e voi
    nelle esistenze passate,
    ve ne parlerò adesso.
    Ascoltate con attenzione.