standard

7 – La parabola della città fantasma

Condividi con gli amici

Il capitolo inizia con l’annuncio da parte di Shakyamuni a cinquecento monaci, dell’esistenza, in un tempo molto remoto, di un Budda chiamato Grande Saggezza Universale. Per spiegare la grande estensione di questo tempo Shakyamuni utilizza un paragone: «Ora, monaci, immaginate che qualcuno prenda la terra di tutti i mondi che quell’individuo ha attraversato, […] e la riduca tutta in polvere. E immaginate che una particella di polvere rappresenti un kalpa. I kalpa trascorsi da quando quel Budda si è estinto sarebbero comunque superiori al numero delle particelle di polvere, incommensurabili, illimitati, centinaia, migliaia, decine di migliaia, milioni di asamkhya kalpa» (Op. cit., p.178). Prima della sua estinzione Grande Saggezza Universale aveva generato sedici figli (il più giovane era Shakyamuni) i quali sapendo che il padre era diventato un Budda lo pregano di esporre la Legge. A seguito di queste esortazioni il Budda descrive dettagliatamente la Legge della dodecupla catena della causalità. Ma i prìncipi non si accontentano di queste dottrine e così il Budda rivela il suo vero intento «[…] fece trascorrere un periodo di ventimila kalpa; infine al cospetto delle quattro categorie dei credenti, predicò il sutra del grande veicolo intitolato Loto della Legge Meravigliosa, una Legge per istruire i bodhisattva, custodita nel cuore dai Budda. […] tutti insieme lo accettarono credendo in esso, lo intonarono, lo declamarono, lo penetrarono e lo compresero perfettamente […]» (Op. cit., p.195). La spiegazione avviene in un tempo enormemente e incalcolabilmente lungo e capendo l’animo dei discepoli, il Budda narra la parabola della “Città fantasma” che racconta di un viaggio avventuroso intrapreso da una carovana alla cui guida c’è un unico capo; il viaggio è lungo e difficile e molti sono presi dallo sconforto. Ma se l’impresa si interrompesse prima di arrivare, tutti gli sforzi fatti diverrebbero vani, così il capo carovana incoraggia i viaggiatori invitandoli a pazientare e utilizzando i suoi poteri, fa apparire in mezzo al deserto una città dove possano riposare e ristorarsi; così tutti si dirigono verso la città. Il capo carovana, dopo un periodo di riposo, fa sparire la città e invita tutti i viaggiatori a proseguire confessando che la città era un illusione creata per farli rinfrancare. Shakyamuni spiega che anche lui fa come la guida della carovana e il capitolo si conclude con i versi: «Vedo che coloro che ricercano la via/ a metà del viaggio si scoraggiano/ e non riescono a superare l’erto cammino/ della nascita e della morte, delle illusioni e dei desideri;/ quindi utilizzo il potere degli espedienti/ e predico il nirvana per offrire un conforto […] I Budda, agendo come guide,/ predicano il nirvana per offrire un riposo./ Ma quando percepiscono che vi siete riposati,/ allora vi guidano verso la saggezza del Budda.» (Op. cit., 205-206).

  • Il Budda fece questo annuncio ai monaci: «Una volta in passato, un incommensurabile, illimitato, inconcepibile numero di asamkhya kalpa or sono, visse un Budda chiamato Tathagata Grande Saggezza Universale, degno di offerte, perfettamente illuminato, di chiara e perfetta condotta, ben andato, conoscitore del mondo, il più eminente fra gli uomini, istruttore della gente, maestro degli esseri celesti e umani, Budda, onorato dal mondo. La sua terra si chiamava Ben Costituita e il suo kalpa aveva nome Grande Forma.
  • Il Budda annunciò ai monaci: «Il Budda Grande Saggezza Universale ha una durata di vita pari a cinquecentoquarantamila milioni di nayuta di kalpa. Questo Budda inizialmente si sedette nel luogo dell'illuminazione e, dopo aver sbaragliato le armate del demone, era sul punto di conseguire l'anuttara-samyak-sambodhi, ma le Leggi dei Budda non gli si erano ancora manifestate. Questa situazione si protrasse per un piccolo kalpa e ancora per dieci piccoli kalpa; il Budda stava seduto a gambe incrociate, immobile nel corpo e nella mente, ma le dottrine dei Budda ancora non gli si erano manifestate.
  • «Ora, o monaci, il Budda Grande Saggezza Universale attese dieci piccoli kalpa prima che le Leggi dei Budda finalmente gli si rivelassero e fosse in grado di conseguire l'anuttara-samyak-sambodhi.
  • Prima che questo Budda lasciasse la sua vita secolare, aveva generato sedici figli, il primo dei quali si chiamava Accumulo di Saggezza. Ognuno di questi figli possedeva diversi oggetti rari e giocattoli di vario tipo, ma quando ebbero udito che il loro padre aveva raggiuntò l'anuttara-samyak-sambodhi, tutti li gettarono via e si recarono nel luogo in cui si trovava il Budda. Le loro madri li seguirono in lacrime.
  • «A quel tempo, dopo che i cinquecentodiecimila milioni di re Brahma ebbero recitato questi versi di lode, ciascuno di loro si rivolse al Budda dicendo: "Imploriamo l'onorato dal mondo di mettere in moto la ruota della Legge, recando a molti pace e tranquillità, a molti salvezza". Poi i re Brahma si espressero in versi dicendo: Onorato dal mondo, metti in moto la ruota della Legge, batti il tamburo del Dharma di dolce rugiada, salva gli esseri viventi segnati dalla sofferenza, dischiudi e mostraci la via del nirvana!
  • «A quel tempo il Tathagata Grande Saggezza Universale, dopo aver ricevuto le suppliche dei re Brahma delle dieci direzioni e dei sedici principi, immediatamente mise in moto per tre volte la ruota a dodici raggi della Legge. Non uno degli shramana, dei brahmani, degli esseri celesti, dei demoni, dei re Brahma, né nessun altro essere nel mondo sarebbe stato in grado di compiere tale azione. Egli disse: "Ecco il dolore, ecco l'origine del dolore, ecco l'annientamento del dolore, ecco il sentiero che conduce all'annientamento del dolore." «Quindi espose dettagliatamente la dottrina della catena di causalità dai dodici anelli: l'ignoranza causa l'azione, l'azione causa la coscienza, la coscienza causa il nome e la forma, il nome e la forma causano i sei organi di senso, i sei sensi causano il contatto, il contatto causa la sensazione, la sensazione causa il desiderio, il desiderio causa l'attaccamento, l'attaccamento causa l'esistenza, l'esistenza causa la nascita, la nascita causa l'invecchiamento e la morte, la preoccupazione, il dolore, la sofferenza e l'angoscia. Se viene rimossa l'ignoranza, l'azione sarà rimossa. Se viene rimossa l'azione, la coscienza sarà rimossa. Se viene rimossa la coscienza, il nome e la forma saranno rimossi. Se vengono rimossi il nome e la forma, i sei organi di senso saranno rimossi. Se vengono rimossi i sei organi di senso, il contatto sarà rimosso. Se viene rimosso il contatto, la sensazione sarà rimossa. Se viene rimossa la sensazione, il desiderio sarà rimosso. Se viene rimosso il desiderio, l'attaccamento sarà rimosso. Se viene rimosso l'attaccamento, l'esistenza sarà rimossa. Se viene rimossa l'esistenza, la nascita sarà rimossa. Se viene rimossa la nascita, l'invecchiamento e la morte, la preoccupazione, il dolore, la sofferenza e l'angoscia saranno rimossi.
  • «Allorché il Budda, al cospetto della grande assemblea di esseri celesti e umani ebbe esposto questa dottrina, seicentodiecimila milioni di nayuta di persone, poiché avevano sciolto il legame con il mondo dei fenomeni e poiché la loro mente si era liberata dalle illusioni, conseguirono tutti la pratica della meditazione profonda e meravigliosa, le tre visioni, i sei poteri sovrannaturali e le otto emancipazioni. E allorché ebbe esposto la dottrina per la seconda, la terza e la quarta volta, esseri viventi pari a diecimila miliardi di nayuta di sabbie del Gange, avendo parimenti sciolto il legame con il mondo dei fenomeni, riuscirono a liberare la loro mente dalle illusioni. Da quel momento la moltitudine degli ascoltatori della voce divenne immensa, illimitata, impossibile da contare.
  • «A quel tempo tutti i sedici principi, che erano ancora giovani, lasciarono le loro famiglie e divennero shramanera. Le loro capacità erano acute e penetranti, la loro saggezza brillante e vasta. Già in passato essi avevano fatto offerte a seicentodiecimila milioni di Budda, avevano completato in modo impeccabile le pratiche di brahma e si erano sforzati di conseguire l'anuttara-samyak-sambodhi. Tutti insieme si rivolsero al Budda dicendo: "Onorato dal mondo, queste innumerevoli migliaia, decine di migliaia, milioni di virtuosi ascoltatori della voce hanno già conseguito l'obiettivo. Onorato dal mondo, ora è opportuno che tu predichi per la nostra salvezza la Legge dell'anuttara-samyak-sambodhi, così che noi, una volta udita, possiamo unirci a praticarla e studiarla.
  • «Allora il Budda, rispondendo alle richieste degli shramanera, fece trascorrere un periodo di ventimila kalpa; infine, al co-spetto delle quattro categorie di credenti, predicò il sutra del grande veicolo intitolato Loto della Legge Meravigliosa, un insegnamento per istruire i bodhisattva, custodito nel cuore dai Budda.
  • «O monaci, adesso vi dirò questo. Questi discepoli del Budda, questi sedici shramanera, ora hanno conseguito tutti l'anuttara-samyak-sambodhi. In questo momento stanno predicando la Legge nelle terre delle dieci direzioni, con un seguito di innumerevoli centinaia, migliaia, decine di migliaia, milioni di bodhisattva e ascoltatori della voce. Due di questi shramanera sono divenuti Budda nella regione orientale: uno si chiama Akshobhya e vive nella Terra della Gioia, l'altro si chiama Picco Su-meru. Due sono i Budda della regione sud-orientale: uno si chiama Voce Leonina, l'altro Aspetto Leonino. Due sono i Budda della regione meridionale: uno si chiama Dimora nel Vuoto, l'altro Eterna Estinzione. Due sono i Budda della regione sud-occidentale: uno si chiama Aspetto Imperiale, l'altro Aspetto di Brahma. Due sono i Budda della regione occidentale: uno si chiama Amitayus, l'altro Colui che Salva Tutti dalle Sofferenze del Mondo. Due sono i Budda della regione nord-occidentale: uno si chiama Potere Sovrannaturale Fragranza di Sandalo Foglia di Tamala, l'altro Aspetto di Sumeru. Due sono i Budda della regione setten¬trionale: uno si chiama Nube di Libertà, l'altro Re Nube di Libertà. Dei due Budda della regione nord-orientale, il primo si chiama Colui che Annienta Tutte le Paure del Mondo.
  • Il sedicesimo sono io, il Budda Shakyamuni, che in questa terra di saha ho conseguito l'anuttara-samyak-sambodhi.
  • «Monaci, quando io e questi altri eravamo shramanera, ognuno di noi istruì e convertì esseri viventi in numero pari a incalcolabili centinaia, migliaia, decine di migliaia, milioni di sabbie del Gange. Essi udirono la Legge da noi e conseguirono l'anuttara-samyak-sambodhi. Alcuni di questi esseri viventi si trovano ora nello stadio di ascoltatori della voce. Ma noi li abbiamo istruiti costantemente sull'anuttara-samyak-sambodhi e tali persone, per mezzo di questa Legge, potranno accedere gradualmente alla Via del Budda.
  • «Sappiate o monaci, che il Tathagata, con i suoi espedienti, percepisce profondamente la natura degli esseri viventi. Egli sa quanto le loro menti si compiacciano di dottrine inferiori e quanto profondamente siano attaccati ai cinque desideri. Di conseguenza per loro egli predica il nirvana, in modo tale che queste persone, udendolo, possano credere in esso e accettarlo.
  • «Supponiamo che, in un luogo deserto e selvaggio, veramente spaventoso, vi sia una strada lunga cinquecento yojana, ardua e pericolosa. E supponiamo che vi sia un numeroso gruppo di persone che voglia percorrere questa strada per raggiungere un luogo in cui sono custoditi preziosi tesori. Essi hanno una guida, dotata di vasta saggezza e acuta comprensione, che è perfettamente a proprio agio su questa strada ripida, conosce la disposizione dei passaggi e delle strettoie ed è preparata a condurre il gruppo di persone e ad accompagnarle lungo questo irto cammino. «Il gruppo che egli guida, dopo aver percorso un certo tratto di strada, comincia a scoraggiarsi e lo interpella dicendo: "Siamo completamente esausti e pure spaventati. Non ce la facciamo a proseguire oltre. Dato che resta ancora una lunga distanza da percorrere, ora preferiremmo tornare indietro."
  • «La guida, un uomo dotato di molte risorse, pensa dentro di sé: "Che peccato che rinuncino ai molti rari tesori che stanno cercando e ora desiderino tornare indietro!"
  • Dopo aver così riflettuto, ricorre al potere degli espedienti e, quando avevano già percorso trecento yojana lungo la difficile via, fa apparire per incanto una città. Egli dice al gruppo: "Non abbiate paura! Non dovete tornare indietro, perché ora c'è una grande città ove potrete fermarvi per riposare e fare ciò che più vi piace. Se entrerete in questa città, vi troverete a vostro agio e vi sentirete tranquilli. Più tardi, se ve la sentirete di proseguire fino al luogo dei tesori, potrete lasciare la città."
  • «Allora i membri del gruppo, completamente sfiniti, provano un'immensa gioia e apprezzando la fortuna inaspettata esclamano: "Finalmente potremo allontanarci da questa strada terribile e trovare un po' di quiete e serenità!"
  • «Monaci, il Tathagata è in una situazione simile. Adesso si sta comportando per voi come quella guida. Egli sa che la brutta strada della nascita, della morte, delle illusioni e dei desideri è ripida, erta, difficile, lunga, smisurata, ma deve essere percorsa, deve essere superata. Se gli esseri viventi udissero soltanto dell'unico veicolo del Budda, non desidererebbero vedere il Budda, né vorrebbero avvicinarlo; invece penserebbero subito dentro di sé: "La Via del Budda è lunga, smisurata; occorre sforzarsi con diligenza e affrontare difficoltà per lungo tempo prima di poter conseguire successo!
  • «Il Budda sa che le menti degli esseri viventi sono timorose, deboli e meschine; così, avvalendosi del potere degli espedienti, egli predica due nirvana per offrire un luogo di riposo lungo il cammino. Ma se gli esseri viventi indugiano in questi due stadi, allora il Tathagata dice loro: "Non avete ancora compreso ciò che deve essere fatto. Lo stadio in cui avete scelto di rimanere è vicino alla saggezza del Budda, ma dovete ponderare e riflettere oltre. Questo nirvana che avete conseguito non è quello vero. Semplicemente, il Tathagata, utilizzando il potere degli espedienti, predica il veicolo del Budda operando delle distinzioni, come se fossero tre."
  • I Budda, agendo come guide, predicano il nirvana per offrire un riposo. Ma quando percepiscono che vi siete riposati, allora vi guidano verso la saggezza del Budda.